Il Museo della cultura materiale
Il museo contiene diversi oggetti relativi alla vita e al lavoro della comunità locale, oltre che reperti neolitici.
Nell'ambito di un recupero funzionale delle tradizioni e della cultura locale, il Comune di S.Benedetto in Perillis ha creato, un piccolo museo di rilevante interesse per la comprensione della civilta' e della cultura dell'uomo, dei suoi modi di vita, dei suoi bisogni e del loro soddisfacimento, dei grandi temi della vita: la nascita, l'amore, la morte.Il museo è articolato in due sezioni: la sezione di preistoria e la sezione antropologica (la vita quotidiana di una famiglia contadina espressa per tematiche: il ciclo del grano, il ciclo dell’olio, la tessitura). Le finalità del museo sono prevalentemente didattiche: ogni utensile ed ogni oggetto viene riportato e reinserito nel suo contesto funzionale reale. L'oggetto non viene presentato come qualcosa di valido da osservare o da godere come fine a se stesso, ma come parte di un tutto che lo caratterizza nella sua forma e nella sua funzione, in rapporto al suo utilizzo per la sopravvivenza o per il soddisfacimento di un bisogno materiale, estetico o attinente alla sfera dei sentimenti. La ricostruzione degli ambienti di cui l'oggetto diventa parte integrante, per cui l'oggetto non si capisce al di fuori di questo ambiente e l'ambiente non si capisce senza l'oggetto, è l'unico modo di fare un museo vivo e non una raccolta più o meno abbondante di pezzi seppure unici, tipo bazar o mercatino di Porta Portese. Il visitatore non deve essere un soggetto passivo, che ha qualche ora di tempo da perdere e decide di perderla in un piccolo museo (perché non c'è niente di meglio da vedere in giro ) tra oh di meraviglia e commenti estemporanei. Il visitatore deve diventare soggetto attivo nel museo e imparare come altri uomini hanno risolti i problemi del quotidiano con mezzi limitati ma con intelligenza, inventiva e lavoro duro; come essi si sono posti di fronte ai problemi esistenziali con semplicità e naturalezza. Perciò non deve esser un evento eccezionale ma un qualcosa di naturale poter veder una vecchina senza tempo che si siede al telaio del museo a tessere come ha fatto tante volte in gioventù o siede all'arcolaio o fila alla conocchia sputandosi alle mani per lisciare il filo. Il visitatore (soprattutto lo studente che è il fruitore primario di questo museo didattico) viene così calato nella realtà di un modo di vita che è stato e che ancora oggi può essere valido e, se vuole, può provare ad utilizzare in prima persona strumenti e tecnologie (sedersi al telaio, usare trapani preistorici per forare la pietra o accendere il fuoco etc. (in questa ottica forse questo museo è uno dei pochi musei interattivi).