Sezione antropologica

Sezione antropologica

La sezione antropologica (ricostruzione di ambienti e vita quotidiana di una famiglia contadina) si articola nelle seguenti sottosezioni: a) telaio orizzontale, oggetti per la filatura e la tessitura, tipologia dei tessuti e loro utilizzo; b) cucina contadina; c) camera da letto; d) serratura in legno da esterno tipica di S.Benedetto; e) il mondo del lavoro e gli attrezzi agricoli; f) il frantoio a leva e la molitura delle olive; g) i pani rituali della Pasqua.

Il telaio orizzontale, oggetti per la filatura e la tessitura, tipologia dei tessuti e loro utilizzo.

In una società chiusa e autosufficiente,come è stata quella contadina, produrre beni essenziali è stato un imperativo primario. Il tessere, che permette di sfruttare le fibre animali e vegetali, patrimonio della comunità, per sopperire alle necessità del vestire e dell'arredo per la casa, è sicuramente una delle attività più strettamente legate al mondo contadino. Si tesseva per cinque-sei mesi all'anno, dall'autunno inoltrato alla primavera, nelle "grotte" o stalle dove uno spazio essenziale era sempre riservato al telaio o ai telai. Grotte dove si svolgeva la vita sociale e di relazione, dove si poteva stare al caldo senza bruciare legna, prezioso bene che andava oculatamente utilizzato in un paese di montagna. E le grotte erano casa, luogo di riunione, teatro,giornale officina. La nota introduttiva di Tito Spini, antropologo e docente all'epoca all'Accademia delle Belle Arti al volume di V.BATTISTA-L.NANNI, La cultura degli oggetti. Collana di Studi Abruzzesi, Consiglio regionale dell'Abruzzo, (1984) dal titolo S.Benedetto in Perillis, luogo di tangenza e formazione di eventi sociali e culturali: il " Parlamento" di S.Benedetto evidenzia perfettamente questo stile di vita sotterraneo e originale e l'ampiezza dell'estensione delle "grotte" in rapporto all'estensione delle abitazioni superiori. Il telaio di S.Benedetto e la tessitura, la tipologia dei tessuti e il loro utilizzo per capi di vestiario o di corredo sono stati oggetto di un ampio studio della Prof. Lucia Portoghesi, nota esperta internazionale di telaio e tessuti, riportato ancora nel volume "La cultura degli oggetti" cit. Il telaio è perfettamente funzionante e spesso a tessere si alternano le donne anziane del paese, soprattutto a scopo didattico e dimostrativo. I tessuti esposti sono correlati di schede illustrative ( tipologia e utilizzo in rapporto al capo di vestiario o di corredo.) Completano l'ambiente l'orditoio avviato, l'arcolaio, la conocchia, il fuso e alcune casse-battenti incise a motivi floreali. Nella sottosezione sono esposti due rarissimi esemplari di "Pegno d'amore", fazzoletti da collo tessuti al telaio che le fidanzate ricamavano per i fidanzati con simboli apotropaici, di vita a due e versetti bene auguranti, propiziatori o deprecatori contro l'infedeltà dell'amato. I fazzoletti venivano portati al collo dai giovanotti nei giorni di festa.

 

Cucina contadina

In altra zona del paese è stata ricostruita, anche nei dettagli, una cucina contadina, o meglio una vecchia cucina contadina con annesso fondaco è stata praticamente lasciata come era, con utensili originali ( tavolo, sedie, madia, acquaio con conca, appendirame con batteria da cucina in rame e alluminio, camino con caldaio etc.).Le schede che accompagnano ciascun utensile illustrano la funzione e il suo modo d'uso.

 

Camera da letto

In altra zona del paese è' stata ricostruita una camera da letto con pezzi originali ( letto matrimonale in ferro battuto, lavabo in ferro con brocca e catino, comò, armadio,comodini, toilette,culla, lenzuola e coperte tessute a motivi geometrici, cassapanca.). Schede illustrative accompagnano ciascun oggetto.

 

Serratura da esterno in legno

La serratura tipica di S.Benedetto in Perillis costituisce un " unicum" di eccezionale importanza la cui salvaguardia dovrebbe essere oggetto di particolare attenzione da parte del Comune di S.Benedetto in Perillis e della Sovrintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e e Storici per l'Abruzzo per impedire la sistematica distruzione che delle stesse si sta facendo per ignoranza o desiderio di modernità. Questa serratura da esterno a paletto con scorrimento verticale, identica alle serrature egiziane del III° millennio avanti Cristo, rappresenta una persistenza arcaica (cinquemila anni) la cui spiegazione sfugge e per cui si possono tentare solo delle ipotesi. Ancora più stupefacente è la persistenza solamente a S.Benedetto in Perillis e non nei paesi vicini o in altre zone dell'Abruzzo per cui rimane sostanzialmente valido ciò che è stato scritto sulla serratura nella terza pagina della locandina del "Tracciare Rin-tracciando. I° Incontro di studio a S.Benedetto in Perillis.22-23 Agosto 1992." Sono qui raccolte alcune serrature originali salvate della distruzione ed altre dovranno essere raccolte man mano che verranno sostituite, se non si interviene rapidamente ad impedire ulteriori scempi. Una scheda illustra minuziosamente (sequenza fotografica) il funzionamento della serratura, le sue caratteristiche e l' ipotesi sulla presenza e la persistenza di questo "fossile archeologico vivente".

 

Il mondo del lavoro e gli attrezzi agricoli

In questa sottosezione del museo sono ricostruite le principali attività agricole del mondo contadino scandite sulle stagioni e sui cicli lavorativi: la semina, la mietitura, la monda del grano, la raccolta del granturco etc. Gli attrezzi agricoli riacquistano significato nel contesto dell'attività cui sono destinati e il visitatore, dalle schede illustrative, può rendersi conto globalmente delle operazioni che costituiscono l'attività agricola e di come ciascun utensile viene usato per quella attività. Il frantoio a leva e la molitura delle olive. Il frantoio di S.Benedetto in Perillis, rappresenta, nella sua singolarità, il "pezzo forte" del museo. Per una serie di circostanze favorevoli è pervenuto quasi perfettamente integro e potrebbe essere rimesso in funzione. Il crollo del tetto dello stabile ove è ubicato il frantoio e l'incuria dei proprietari stava portando ad un grave stato di degrado il " trappeto antico ", per cui elevarlo a rango di oggetto museale è stato l'unico modo per salvarlo e permetterne la fruizione presente e futura. E un frantoio a leva, di concezione greco-romana, di cui forse in Abruzzo è possibile trovarne ancora uno o due esemplari. Il principio di funzionamento è quello di una leva di a fulcro variabile, rappresentata dalla enorme trave di quercia che schiaccia i fiscoli ricoperti di pasta di olive. La trave è fatta ruotare sul fulcro da una vite in legno di dimensioni ragguardevoli che fa perno su un blocco di pietra sagomata, tipo pendolo (“il pennerone" = il pendolone, che penzola) che alla fine della spremitura aggiunge il suo peso a quello della trave, producendo sui fiscoli una pressione di 5-10 atmosfere. Il frantoio è stato oggetto di studio e di pubblicazione e richiama annualmente un buon numero di visitatori e di studiosi. Puo' essere rimesso in funzione, soprattutto a fini didattici e dimostrativi, durante il periodo della raccolta delle olive. Un pannello illustra le varie e complesse fasi del funzionamento e i momenti della raccolta e della molitura delle olive .

 

I pani tradizionali della Pasqua

Preparati in tutte le famiglie fino a qualche anno fa, oggi i pani tradizionali per la Pasqua non vengono preparati che da qualche vecchia nonna o zia per i nipotini o le nipotine. La modellazione figurativa di questi pani, segue un rituale senza tempo, fissato ai ritmi e ai cicli delle stagioni. La primavera è simbolo e speranza di fecondità, di forza e di vita che rinasce. E di forza e di fecondità e vita sono simbolo la pupa di pane zuccherato, che viene preparata per le femminucce, con il suo ventre gravido rappresentato dall'uovo che è inserito nella pasta, le sue poppe opulente e soprattutto quell'uccellino che posa sul ventre gravido in chiara simbologia sessuale. E di forza, di fecondità e destino diverso e' simbolo il cavallo che viene modellato per i maschietti, con l'uovo inserito nell'addome. Per i bambini dagli otto-nove anni in su invece la ciambella di pasta dolce, non il cavalluccio, perché nel mondo contadino il bambino di otto-nove anni era un adulto che svolgeva la sua parte di lavoro nei cicli stagionali. Schede illustrative spiegano il significato e la simbologia di pupe, cavallucci, ciambelle ed altri modelli figurativi.

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